Da qualche giorno è arrivato in Italia un libro che racconta una lettura un po’ speciale dei Puffi, i famosi personaggi blu che vivono nei boschi dell’era Medievale e che tutti abbiamo apprezzato da bambini in versione cartone animato e in versione giocattolo o pupazzo.

Il libro in questione si chiama “Il piccolo libro blu: analisi critica e politica della società dei Puffi” ed è stato scritto da Antoine Buèno, giornalista francese ed è edito da Mimesis.

Ne “Il piccolo libro blu: analisi critica e politica della società dei Puffi”, Buèno dà una lettura diversa del mondo di Grande Puffo e Gargamella: il Villaggio dei Puffi, secondo l’autore francese, sarebbe un modello di società totalitario e razzista. Perché? Intanto il capo è sempre e solo uno: Grande Puffo. Solo lui si occupa di proteggere gli altri Puffi e dice loro come comportarsi. In più al Villaggio dei Puffi non esiste moneta per cui tutto quello che c’è viene prodotto al suo interno, come nella maggior parte delle dittature. O ancora: il Grande Puffo sarebbe come Marx o Stalin, perché ha la barba bianca e si veste di rosso. Insomma: le tesi sono tante e diverse.

Ricordiamo che i Puffi (vero nome “Schtroumpfs”) sono nati dalla penna del del fumettista belga Peyo e nel 2008 hanno festeggiato i loro primi cinquant’anni. Negli anni hanno avuto un grande successo, sia per i fumetti che per la serie animata di Hanna e Barbera. Nel 2011 è uscito il primo film in 3D dei Puffi e presto si annuncia l’uscita di un altro.